venerdì 16 novembre 2012

Uno Psicologo Per Lo Sport (parte2)

Ho incontrato Amedeo Maffei in uno dei momenti più difficili della mia vita. Mi è stato vicino, non come - ripeto - il classico dottore in psicologia, anche se lo è a tutti gli effetti. In lui ho incontrato un amico, un padre, una persona che non ti nasconde nulla, che sa motivarti, che sa ricondurti a te stesso.

No, non mi ha praticato una anestesia ai problemi. Tutt'altro: me li ha fatti uscire allo scoperto, per affrontarli di petto, a muso duro.

Mi ha messo di fronte a me stesso, alle insicurezze, alle paure, a quei punti negativi che fanno da ostacolo alla creatività, alla piena espressione della potenzialità.

Mi ha sollecitato a sviluppare quell'atteggiamento mentale positivo che rimuove le barriere interiori, che sradica i limiti, che libera il desiderio di stare bene, che calamita su di noi e attorno a noi le cose che vogliamo intensamente. Di conseguenza, tutto ciò che si è riflesso anche sulla mia identità di atleta, di corridore.

Amedeo Maffei mi ha fatto capire la necessità di un equilibrato punto di osservazione, che aiuta a riportare al giusto valore ed alla giusta posizione tutto ciò che ruota dentro il mondo dello sport.

Mi ha ripulito mentalmente, per stare bene con me stesso, con la famiglia, con le persone che lavorano con me.

Mi ha fatto vedere il mondo come mai lo avevo visto prima.

Mi ha tolto il limite delle possibilità. Mi ha dato gli strumenti per affrontare, senza stress e frustrazioni, i momenti negativi, le amarezze, i disagi, le battute d'arresto.

Mi ha messo in condizione di non esasperare oltremisura i successi e gli insuccessi, perché si è campioni quando non c'è nulla da dimostrare.

Mi ha fatto scoprire come il successo dei muscoli - e dunque la funzionalità ottimale di un corpo sotto gara - dipende dalla eliminazione di un nostro nemico di sempre:
Quei "pensieri circolari" che si insinuano nella nostra mente con i dubbi, i rancori, le gelosie.
Mi ha fatto rinascere, mentalmente.

L'amicizia ed i contatti con Amedeo Maffei continuano tutt'ora. Lo incontro nel tempo libero, tra una gara e l'altra. E' diventato un pò il mio consulente, l'amico che aiuta a scaricare la tensione dai problemi - perché spesso non sono tali: siamo noi che li percepiamo come problemi - che ti dà una mano a sgomberare la mente dalle titubanze e dalle incertezze, a creare quella dimensione interiore che fa affrontare la vita con la normalità del proprio essere. E' il mio tifoso più "disinteressato".

Quello che mi dice sempre: "Vinci su di te, mai sugli altri. Corri per te stesso, mai contro gli altri. Vinci per stabilire la tua grandezza, non perché vuoi battere qualcuno. E' questa l'immagine del ciclismo più vero, più bello, più ammirato"

Tratto da "IO, ROMANS VAINSTEINS" di Roberto Alborghetti TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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